Tasso di conversione eCommerce, tutto quello che devi sapere a riguardo

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Misurare il tasso di conversione dell’eCommerce è importante per capire se tutto procede nella giusta direzione, ovvero, se si sta riuscendo ad acquisire nuovi clienti e a vendere beni e servizi secondo i propri obiettivi. In questo articolo ti spieghiamo nel dettaglio che cosa è il tasso di conversione, quali sono i suoi valori medi ottimali e come fare a migliorarlo nel caso in cui non sia soddisfacente il valore attuale.

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Tra le metriche più importanti per misurare il successo di un sito di vendite online c’è sicuramente il tasso di conversione eCommerce. Sembrerebbe talmente ovvio da essere banale: se hai un sito web che vende beni o servizi, il tuo obiettivo è quello di generare quante più vendite possibile. La conversione degli utenti in clienti è vitale. Certo, è bello avere tante visite al sito, ma se poi non acquistano quello che offri, indubbiamente qualcosa non va.

Tasso di conversione eCommerce, cosa indica e come si misura

L’obiettivo di chi apre un eCommerce è quello di ottenere più vendite, possibilmente ampliando la propria platea di acquirenti. Il sito web, dunque, viene utilizzato in diverse strategie per attrarre lead, ovvero, contatti che possono diventare clienti.

Esiste un parametro che ci consente di capire se il sito funziona e se stiamo lavorando bene: il tasso di conversione. Questo è solamente uno dei parametri che ci dicono se il nostro eCommerce ha successo, naturalmente ce ne sono altri, ma certamente è uno dei più incisivi.

Il tasso di conversione, per fare il punto, ci indica qual è la percentuale di traffico che compie un’azione sull’eCommerce, azione che non per forza deve essere un acquisto. Parliamo quindi di conversione non necessariamente quando un utente diventa cliente acquistando, ma anche quando interagisce col nostro eCommerce, per esempio chiedendo informazioni nella chat, se presente, scaricando un contenuto o iscrivendosi alla news letter.

Abbiamo una conversione ogni qualvolta che il visitatore compie proprio quell’azione per cui avevamo progettato quella determinata pagina.

Ma torniamo al tasso di conversione. Questo numero è importante, lo abbiamo stabilito, ma come lo determiniamo? Come si misura?

Ci sono dei numeri da considerare per calcolarlo: quello dei visitatori del sito e quello delle effettive conversioni in un determinato lasso di tempo. Faccio un esempio pratico. Mettiamo che in un mese visitino il tuo sito 187 utenti -mettiamo numeri piccoli così è più comprensibile- e di questi 65 sono effettivamente conversioni.

Ora basta semplicemente dividere il numero di conversioni (65) per il numero di visitatori (187) di un determinato periodo (un mese) e infine moltiplicare per 100. Nel nostro caso avremo (65:187) x 100= 34,75%, questo è il nostro tasso di conversione per il mese preso in esame. Ovviamente questi numeri sono davvero piccoli.

Qual è il valore ideale del tasso di conversione

Questa è una domanda che si pongono in tanti, ma non c’è una risposta univoca, sui tassi di conversione ottimali ci sono pareri discordanti. Mediamente si parla di un valore compreso tra 1 e 4% per quanto riguarda gli acquisti effettivi, tuttavia, vi sono tantissimi fattori che entrano in gioco. Questi incidono notevolmente sul tasso di conversione per cui sarebbe sempre opportuno prenderli in considerazione per farsi un’idea del valore più adatto al proprio settore.

Più che altro è utile capire che il tasso di conversione può essere anche molto elevato, ma se alla fine non c’è un aumento di fatturato, che è sempre l’obiettivo finale di tutte le attività di marketing, poco conta.

Se gli utenti che visitano il tuo sito effettuano una conversione scaricando contenuti o iscrivendosi alle news letter, ma nel tempo il fatturato non aumenta, evidentemente qualcosa nelle azioni intraprese non ha funzionato ed è da rivedere.

Come si può migliorare il tasso di conversione

Ora concentriamoci sul tasso di conversione che comunque è un buon indicatore per determinate campagne e per capire se il tuo eCommerce è stato sviluppato in modo adeguato.

Una volta che avrai ottenuto un quadro preciso della situazione del tuo eCommerce, quindi avrai una panoramica esaustiva con i vari fattori che lo determinano, potrai stabilire se il tuo tasso di conversione sia soddisfacente o meno.

Nel caso non lo fosse, quindi se dovessi trovarlo basso in proporzione alle medie e in considerazione dei fattori che lo influenzano, cosa dovrai fare? Ovviamente capire cosa non va e cercare delle soluzioni che abbiano degli effetti positivi.

Per prima cosa dovrai concentrarti sull’aspetto del tuo eCommerce. Questo è importante perché quando realizzi un sito eCommerce e vendi dei prodotti o dei servizi, la prima cosa a cui tu devi pensare è alle persone che dovranno acquistarli, partendo da ciò che cercano, quindi dal loro problema o bisogno, cercando di intercettarlo.

Ma perché l’aspetto? Mettiamo che tu stia cercando un sacco per fare box. Cerchi su Google “sacco box”, trovi il primo sito nella pagina dei risultati, vai a vedere cosa offre l’eCommerce e trovi un sito con una grafica antiquata, lento, con poche foto e poche descrizioni. Cosa fai? Ovviamente cerchi altrove.

Il tuo eCommerce deve essere ottimizzato in tutti i sensi. L’ottimizzazione del tasso di conversione, che include diverse attività, si chiama Conversion Rate Optimization in inglese. Ma vediamo subito come intervenire:

  1. Layout chiaro e coinvolgente
  2. Contenuti ottimizzati e con ottimo copy
  3. Attenzioni ai Core web vitals
  4. Inserisci sempre le CTA, chiamate all’azione (call to action)

Vediamo tutti questi aspetti nel dettaglio.

Creare un layout chiaro e coinvolgente

Il layout è importante. Non c’è cosa peggiore che finire su un portale con una grafica che sa di armadio chiuso e naftalina. Basta pagine che sembrano scritte in cuneiforme, con immagini miniaturizzate e che non riesci nemmeno a ingrandire! Basta con menù a tendina che sembrano l’albero genealogico di Buckingham Palace, serve un menù comprensibile a colpo d’occhio.

Pensa semplicemente che chi finisce sul tuo eCommerce ha fretta di trovare quello che sta cercando, non ama dover frugare da una parte all’altra del sito, magari con pop-up che si aprono. Quindi la prima regola è che tutto sia chiaro e ordinato, possibilmente anche con un aspetto visivo gradevole.

Dovrai poi realizzare un menù per categorie a seconda dei servizi o dei prodotti che offri, cerca di entrare nel dettaglio, ma in modo ordinato, inserisci la casella di ricerca con la lentina nel caso tu abbia molti prodotti.

Ovviamente le immagini non devono mancare e che siano quanto più esaustive.

Contenuti e copy ottimizzati

Quando parliamo di contenuti non ci riferiamo esclusivamente al copy, ma a tutti i contenuti, quindi anche video e immagini. In questo caso l’ottimizzazione consiste nel verificare la pesantezza delle immagini, quindi se vengano caricate correttamente e rapidamente, nei loro attributi e didascalie. Stessa cosa per i video.

Per quanto riguarda il copy, ovviamente deve essere focalizzato sulle descrizioni dei prodotti o dei servizi, quindi via tutti i fronzoli e gli orpelli, descrizioni concise ed esaustive, significa che dovrai concentrare in poche parole tutte le caratteristiche principali di ciò che stai vendendo.

Ovviamente inserirai delle parole chiave, che servono per posizionare il sito web sui motori di ricerca e quindi essere trovato più facilmente da chi cerca ciò che tu offri, approfondiremo dopo.

Fai attenzione ai Core Web Vitals

Attenzione ai Core Web Vitals, ovvero, ai nuovi parametri che Google utilizza per determinare il punteggio (rank) di una pagina web. Tra questi ce ne sono diversi importanti, come il caricamento delle pagine e dei loro oggetti e la loro stabilità.

Insomma, quando un utente arriva sul tuo eCommerce deve trovare delle pagine reattive e, dal momento che ha fretta (e ce l’hanno tutti), non dovrà aspettare che l’immagine dell’oggetto che vuole acquistare si carichi, più ritarda, più aumenta il rischio di una perdita di conversione.

Quindi, in sunto, analizza bene tutte le pagine del tuo sito e verifica che video e foto non siano troppo pesanti e che tutte le pagine si carichino rapidamente e nel modo corretto. Ovviamente dovrai verificare che tutti i link interni ed esterni siano perfettamente funzionanti, i link rotti sono un grosso fastidio non solo per l’utente, ma anche per Google.

Inserisci sempre le chiamate all’azione

Le CTA, call to action in inglese, più facilmente chiamate all’azione in italiano, sono veri e propri inviti a compiere una determinata zione. Un esempio? Alla fine della descrizione del tuo prodotto inserisci farsi come “Acquista qui”, “Compralo con lo sconto”, “Ottieni la promozione”, “Prova il servizio”, e così via.

Inserire le CTA è molto importante perché inducono l’utente a compiere quell’azione. Nella CTA non deve mancare un link che porti al compimento dell’azione, quindi se si tratta di un acquisto il link porterà al carrello, nel caso di un contenuto da scaricare, permetterà di scaricarlo, oppure se si tratta di una CTA finalizzata all’ottenimento del consenso per una news letter, porterà al form dedicato al raccoglimento dei dati.

Consigli finali

Seguendo tutte queste indicazioni, sicuramente il tasso di conversione del tuo eCommerce migliorerà. Naturalmente, una volta che avrai sistemato tutto sul tuo sito web, la cosa più importante da fare è quello di renderlo visibile, in particolare se lavori in un settore molto competitivo. Le strade, in questo caso, sono quelle dell’ottimizzazione SEO delle pagine e dei contenuti, ma soprattutto effettuare delle attività mirate di link building che consentono al sito di posizionarsi rapidamente sui motori di ricerca.

Questo è possibile perché la link building, ovvero un link ricevuto da siti autorevoli e pertinenti, permette di acquisire maggiore autorevolezza rapidamente e questo è fondamentale soprattutto per i siti web online da poco tempo.

Raggiunta la visibilità ottimale, non ti resta che monitorare le performance del tuo eCommerce, tra cui il tasso di conversione, che puoi facilmente tenere sotto controllo con gli strumenti di Google Analytics.

Spero di essere stato abbastanza esaustivo, chiaramente c’è molto di più, ma magari ritorneremo sull’argomento con altri articoli a tema, stay tuned!

 

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