eCommerce trend: scenari del dopo emergenza

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Ecommerce trend: quali sono gli scenari che si aprono davanti agli eCommerce nel post pandemia? In questo articolo spieghiamo nel dettaglio il fenomeno della crescita esponenziale degli acquisti online durante il lockdown e di come, tale tendenza, non solo non si sia arrestata ora che le condizioni sanitarie sembrano migliorare, ma che ha tutta la parvenza di un fenomeno destinato a continuare nel tempo. Vediamo quindi quali saranno gli scenari possibili, le opportunità e come fare per approfittare di questo momento favorevole.

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Il commercio online durante la pandemia ha iniziato a evolversi. Oggi ci troviamo davanti a uno scenario inedito, con nuove dinamiche, per certi versi anche contrastanti. Quello che è chiaro è che nel commercio online stiamo assistendo a un effettivo cambio di rotta dove i negozi fisici, sempre più, integrano le vendite con negozi online e dove l’eCommerce è sempre più protagonista. Banalmente, si potrebbe dire che durante la pandemia abbiamo scoperto l’efficacia e la comodità degli acquisti online, il che, sebbene in modo semplicistico, riassume questo nuovo scenario.

Gli eCommerce: crescita boom dalla pandemia

Durante la pandemia tutti gli scenari economici sono stati sconvolti, soprattutto quello dell’online. I lockdown hanno determinato una situazione dicotomica dove, da un lato sono crollati gli acquisti dei servizi online, soprattutto per quanto concerne il settore del turismo, dall’altro, l’acquisto di prodotti ha subito un’impennata.

La spiegazione si riduce al fatto che durante i lockdown, ma anche nel successivo periodo pandemico caratterizzato da forti limitazioni negli spostamenti, i viaggi non erano contemplati, quindi ad aver subito una grave inflessione è stato proprio quel settore.

Di contro, sempre a causa delle limitazioni, le persone hanno iniziato ad acquistare in modo massiccio online ciò che non potevano più acquistare nei negozi fisici. Sono ben tre milioni gli italiano che hanno iniziato ad effettuare acquisti online, un fenomeno in crescita come si può apprezzare dai dati elaborati e diffusi dallo studio annuale “eCommerce in Italia” 2022 dello studio Casaleggio Associati.

Il fatturato del 2021 per gli eCommerce è stato di 64 miliardi di euro, con un incremento del 33% rispetto alla precedente rilevazione.

Da questo dato, decisamente positivo, emergono, come è facile immaginare, i giganti, i marketplace quali eBay ed Amazon, colossi che hanno ampliato il loro target conquistando quella fetta di platea che vuole acquistare solamente da aziende che puntino verso la sostenibilità.

Si cerca di impattare sempre meno sull’ambiente e con le vendite online si arriva a diminuire tale impatto di 2,3 volte in meno rispetto al retail fisico. Ovviamente non è sufficiente, ma ci sono diverse soluzioni che portano a migliorare questo aspetto, come per esempio optando per consegne nei punti di ritiro e con una carbon footprint ridotta (questo parametro misura l’impatto antropico sull’ambiente e, di conseguenza, sui cambiamenti climatici).

Quindi, al momento, ci troviamo davanti a due grandi fattori che hanno caratterizzato il trend degli eCommerce: l’aumento di utenti che acquista online, in parte dovuto ai lockdown, e la ricerca di sostenibilità. Ma veniamo ai numeri.

Se a livello europeo il Regno Unito continua a restare il mercato più grande, con un fatturato di 104 miliardi di dollari e un aumento del 7% in solo un anno, è il mercato tedesco a crescere di più: l’8% in più rispetto all’anno precedente con un fatturato di 95 miliardi di dollari.

La situazione in Italia non è meno favorevole, se si pensa che si spendono online 1.608 euro l’anno. Tuttavia, non è tutto oro ciò che brilla, infatti, la maggior parte di quella cifra viene spesa sui grossi marketplace o su siti esteri: il 95% degli acquisti sono su Amazon. Per quanto riguarda l’eCommerce trend dei portali italiani, invece, hanno uno scontrino medio di 134,9 euro, ma questo può variare in modo importante a seconda del settore.

Ad avere i numeri più alti, in questo senso, è il settore immobiliare dove lo scontrino medio è di 214 euro, il più basso è quello dell’editoria, 39 euro.

Quali le previsioni per il futuro

Per quanto riguarda il futuro sembra che la tendenza sia ancora proiettata verso la crescita. In particolare, emerge che a crescere sarà proprio il comparto del turismo, fortemente penalizzato dalla pandemia, si stima un +60%.

Crescerà anche il comparto della bellezza, con un auspicato +49%, ma anche il settore alimentare, +37%; la moda, +36%; prodotti per la casa, per l’ufficio e l’arredamento, +31%; elettronica di consumo, +28%, centri commerciali online, +10%, ma anche tempo libero ed editoria, rispettivamente con +7% e +2%.

Quanto incideranno le attività di marketing

Le attività di marketing e promozione del sito e del brand si riveleranno sicuramente fondamentali. Ci troveremo in uno scenario decisamente competitivo, per cui ci si gioca tutto con queste attività. Tra gli obiettivi principali che le aziende hanno per il futuro con la promozione digitale, per il 55% è aumentare il fatturato; per il 45% acquisire nuovi clienti; per il 36% fidelizzare i clienti già acquisiti; per il 28% aumentare l’awareness; per il 24% erodere fette di mercato ai propri concorrenti.

Sono tutti punti importantissimi sui quali ci si deve concentrare. Tuttavia, sono ancora tante le aziende che nel 2021 non hanno trovato facile promuovere il proprio brand: solamente il 32%, infatti, dichiara di aver trovato le soluzioni di comunicazione più adeguate al proprio business. Il 55% delle aziende pensa che le attività di promozione digitale siano ancora troppo difficoltose.

Il problema è che le aziende non vanno alla stessa velocità delle innovazioni del settore .Moltissimi imprenditori sono ancora rimasti ancorati alle sole attività di SEO, pensando che siano sufficienti a garantire la visibilità del sito, motivo per cui il 14% delle aziende ritiene insoddisfacente tali attività.

Acquisire clienti richiede budget, quello medio in Italia è di 34,4 euro a cliente, con picchi di 93 euro nel settore moda. Ecco perché è fondamentale scegliere le attività migliori per la propria azienda senza andare a sprecare budget.

Nello scorso anno, gli investimenti maggiori sono stati registrati per il 14% nelle attività SEO; 13% sui social media; 9% email marketing; display advertising 6%; seguono altre percentuali inferiori in attività di remarketing e retargeting, mentre passano dal 5% al 7% i canali tradizionali della comunicazione: Tv, stampa e radio.

Tutti mezzi assolutamente efficaci se utilizzati con competenza e professionalità, ma soprattutto se affiancati da attività di link building. Come detto prima, la costante evoluzione del web, nonché degli algoritmi dei motori di ricerca, ha paradossalmente rallentato la crescita dei risultati di queste attività. Ad avere la meglio sono i siti che hanno una certa autorevolezza e che possono, agli occhi di Google, risultare davvero sicuri, utili, credibili.

La link building è come una referenza, come quando una persona autorevole ti presenta un’altra persona. Anche tu acquisisci autorevolezza agli occhi di quella persona. Così è per i siti, quelli linkati da siti autorevoli ottengono parte della loro autorevolezza. Questo è un fattore decisivo in particolare per i portali molto giovani che hanno bisogno di emergere.

Per capire quali siano gli effetti della link building puoi dare uno sguardo ai nostri casi studio, utilizzando i filtri puoi selezionare solo gli eCommerce e valutare direttamente i numeri, clicca qui per leggere.

In definitiva quali scenari?

In sunto, se hai un eCommerce il consiglio che posso darti è quello di iniziare velocemente a fare delle valutazioni perché le prospettive sono ancora molto allettanti e, stando ai dati, il fenomeno è in crescita. Non approfittarne ora significa, con tutta probabilità, perdere un treno che non passerà una seconda volta.

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