Quando è il caso di rifiutare uno o più link, affinché il tuo sito non venga penalizzato da Google? Ma, soprattutto, come effettuare questo tipo di operazione? Qui ti spiego come utilizzare il Disavow Tool, lo strumento che Google mette a disposizione per far si che un link venga rifiutato. Inoltre, potrai scoprire quali errori devi evitare di commettere nella gestione dei link.
Spesso si è portati a pensare che più link hanno le pagine del nostro sito, più questo potrà posizionarsi meglio. Così, colto dall’entusiasmo di questo ragionamento -che li per li sembra anche avere una sua logica- inizi a chiedere a tutti i contatti che hanno un sito se per favore, possono linkare il tuo. Felice dell’opera, inizi ad accettare link mentre il tuo cervello calcola la scalata alle posizioni sulle pagine dei risultati. Peccato, però, che dopo qualche tempo il tuo sito è precipitato in chissà quale pagina dei risultati, penalizzato da Google che ti ha beccato. Sì, perché a Google questo modo di agire non piace proprio. Qui ti spiego come “gestire” i link verso il tuo sito utilizzando uno strumento molto utile: il Disavow Tool e quali sono 5 errori da non commettere.
Disavow Tool, che cosa è
Come ho detto prima, non sempre è una buona idea accettare link verso il proprio sito. Se questi sono innaturali o poco pertinenti Google se ne accorgerà e penalizzerà in modo pesante il tuo sito. Quindi, la prima cosa che devi fare è selezionare con cura i backlink (i link verso il tuo sito), in modo da ottenere solo quelli di qualità e che davvero possano apportare un beneficio in termini di visibilità e di autorevolezza.
Ti faccio un esempio banale. Hai un sacco di “amici”, ma di questi tantissimi sono più che altro conoscenti, persone con le quali hai interagito, per lo più, sui social. Poi hai una decina di amici reali, che conosci di persona, di cui tre sono tuoi amici dall’infanzia. In caso di bisogno, statisticamente parlando, chi tra tutti questi potrebbe davvero aiutarti?
Indubbiamente le probabilità maggiori di ricevere aiuto ricadono su uno dei tuoi tre amici d’infanzia, perché sono quelli che ti conoscono davvero, che ti vogliono bene e che farebbero qualsiasi cosa per te. Pensa ai link in questi termini e capirai perché è importante selezionarli.
Per farlo, Google mette a disposizione uno strumento che è il Disavow Tool, che consente di gestire i link verso il nostro sito e, di conseguenza, la sua reputazione. Questo tool nasce nell’ottobre del 2012, nel medesimo anno in cui viene introdotto Il Penguin Update. L’obiettivo è quello di penalizzare i siti che acquistavano link con l’obiettivo di migliorare il loro rank, il punteggio che Google attribuisce, in base a diversi fattori, a ogni sito web.
Questo accadde proprio perché erano in tanti a volersi posizionare mediante l’utilizzo selvaggio dei link, al punto che potevi trovare un sito che parlava di bambini e infanzia e che linkava a una pagina sui quadri elettrici delle termocentrali. Insomma, per dirti quanto le cose siano state fatte alla leggera e senza un minimo di contezza.
Il Disavow Tool consente di gestire e di non far considerare al motore di ricerca i link che non ritieni in linea col tuo sito o dei quali non hai abbastanza informazioni.
Rifiutare link in ingresso, perché e quando farlo
Tendenzialmente avere dei link verso il proprio sito non è dannoso. Al contrario, i link di qualità cedono parte dell’autorevolezza del sito da cui provengono al nostro sito, questo effetto si chiama link juice. Non sempre, però, i link sono di qualità ed è li che cominciano i problemi.
Da qui la necessità di gestire al meglio i link in entrata, ovvero, quelli che arrivano verso il nostro sito e possiamo farlo proprio con lo strumento del Disavow. Per esempio, un rischio che si corre è quello di ricevere una SEO negativa dai propri competitor. Sì, ok, non è bello, ma purtroppo accade. In pratica, i competitor possono linkare il nostro sito col fine di danneggiarci a siti poco autorevoli, spam o peggio. Non solo, un altro rischio che si corre a non gestire i link verso il proprio sito è quello che Google, di punto in bianco, decida che un link che prima riteneva idoneo non lo è più, e il tuo sito va giù.
Questi sono solo alcuni dei rischi che si corrono. Tuttavia, sebbene l’uso del Disavow Tool sia consigliato, bisogna fare attenzione a come lo si usa. Vediamo allora cosa non fare quando si decide di gestire i link verso il proprio sito.
#1. Richiedere link ad amici o a pagamento
Iniziamo subito dalla regola più semplice: non dovresti mai richiedere ai tuoi amici o contatti di linkare il tuo sito dal loro, soprattutto se non hai consapevolezza del rank del loro sito o della sua autorevolezza. Stesso discorso vale per l’acquisto di link. Per ottenere un risultato naturale occorre studiare una strategia mirata di link building.
#2. Sottovalutare il peso di un link per i motori di ricerca
Spesso si sottovaluta il potenziale dannoso di un link, magari proprio adesso stai pensando “e che sarà mai…”. Ecco, non lasciarti mai andare a simili concertazioni perché potresti trovarti in situazioni poco piacevoli, sempre per quanto riguarda il posizionamento del tuo sito. Valuta sempre quello che fai e quali link possono approdare sul tuo sito e sulle sue pagine. Se hai anche solo il minimo dubbio, utilizza il Disavow.
#3. Non far analizzare il sito
Un errore che si compie molto spesso è quello di non far analizzare il sito da un esperto in modo che possa sapere con certezza quali link sono adatti e quali invece è bene occultare al motore di ricerca mediante l’uso del Disavow.
#4 Non misurare il page rank del sito che linka al tuo
Avere dei dubbi è lecito. Fermo restando che la regola di prima è sempre valida, ovvero, nel dubbio utilizzare il Disavow, è anche vero che si può arrivare a capire molto di un link semplicemente analizzando il page rank, quindi il punteggio, del sito che linka verso il tuo. Per farlo basta utilizzare un page tool, se ne trovano diversi anche in versione free e sono facili e intuitivi da utilizzare.
#5. Non verificare l’ancora da cui proviene il backlink
Un errore fatale è quello di non verificare l’ancora del link, parliamo soprattutto di eventuali commenti. In questi casi si tratta quasi sempre di ancore sospette, a volte denigratorie.
Come utilizzare il Disavow Tool
Il Disavow Tool è uno strumento utilissimo, ma non va usato senza cognizione. In tanti si domandano se sia “pericoloso” o meno utilizzarlo. Alla luce di quanto è stato detto fino a ora, si può dire che è necessario ricorrervi in tutte le situazioni analizzate prima, ma che questo non va fatto con leggerezza.
Il Disavow se usato senza criterio, magari solo per fare delle prove e vedere che succede, può essere pericoloso per il proprio sito e può compromettere seriamente il lavoro fatto.
Se quindi ritieni di trovarti in una situazione che ne richiede l’utilizzo, queste sono le operazioni da fare:
- Accedere alla Search Consolle di Google alla sezione Disavow-links;
- Selezionare il sito per cui vuoi eliminare i link procedendo per singoli prefissi (esempio https://ilmiobelsito.it, http://ilmiobelsito.com, ecc.);
- Clicca il pulsante per il rifiuto del link;
- Carica il file che contiene l’elenco dei link e i motivi per cui vuoi rifiutarli;
A questo punto verrà realizzato un documento da inviare a Google, un file di testo .txt. Tale file deve avere la codifica UTF-8 o ASCII a 7 bit, con una lunghezza massima di 2048 caratteri per l’url e una dimensione massima del file di 100.000 righe e 2 MB. Mediante l’utilizzo del simbolo # all’inizio della riga si possono aggiungere commenti.
Infine, se vogliamo rifiutare un url, ecco degli esempi di scrittura corretta:
- domain: sitodarifiutare.com
- http://sitodarifiutare.com/pagina-4.html
- http://sitodarifiutare.com/backlink.html
Se tutta la procedura è stata attuata correttamente, nell’ultima schermata si aprirà un pop-up che ci dirà se la richiesta di rifiuto è andata a buon fine. Ribadisco, a ogni modo, di valutare bene i link prima di rifiutarli e segnalarli a Google. Ricorda che avere dei link di qualità è utile per il tuo sito e se non hai un’idea precisa sulla link building e sulla SEO, prima di prendere decisioni affrettate consulta un esperto.