Come aprire un eCommerce senza impazzire: piccola guida essenziale

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Come aprire un ecommerce senza impazzire dietro a tutte le incombenze? te lo spiego in questa breve e semplice guida dove ti mostro, passo dopo passo, qualia zioni dovrai intraprendere, cosa devi conoscere e come iniziare ad avviare una promozione del sito in modo davvero efficace e soddisfacente. Infine, ti spiego come funziona la link building, un’attività che consente al tuo sito di ottenere autorevolezza e raggiungere rapidamente le prime posizioni sui motori di ricerca.

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Se hai deciso di aprire un eCommerce, sei nel posto giusto al momento giusto. Sicuramente stai cercando notizie, consigli, insomma, informazioni che possano aiutarti a mettere in atto il tuo progetto. Passare da un’idea ai fatti, però, non è facilissimo, ci sono tanti aspetti che devi conoscere e seguire dei passi ordinati, se non vuoi impazzire dietro a tutto. In questo articolo ho concentrato tutti i passaggi fondamentali per capire come aprire un eCommerce, esemplificandoli al massimo, in modo da poterti dare tutte le informazioni che ti occorrono per iniziare.

Come aprire un eCommerce: adempimenti legali e obblighi fiscali

Prima ancora di addentrarci nel vivo della questione, pensando al tuo piano di business, mercati, pubblico e quant’altro, devi conoscere quali sono gli adempimenti legali e gli obblighi fiscali a cui andrai incontro aprendo un eCommerce.

Questo è un aspetto importante perché gli errori possono costare molto cari, meglio sapere fin da subito come dovrai regolarti. Naturalmente dovrai comunque rivolgerti a un commercialista che definirà con te i dettagli e potrà seguire la tua attività anche nel tempo.

Per darti un’idea, comunque, iniziamo col dire che per aprire un sito eCommerce occorre avere la partita iva, anche se venderai in dropshipping, quindi senza avere un magazzino dove stoccare i prodotti. Di norma il codice ATECO applicato è quello per commercio via internet o commercio elettronico, il 47.91.10.

Il tuo commercialista ti aiuterà a capire quale tipologia di partita iva, ovvero regime fiscale, sarà più adatta per il tuo business e per perseguire i tuoi obiettivi. Dovrai inoltre iscriverti alla Camera di Commercio ed effettuare la dichiarazione SCIA, la segnalazione certificata inizio attività presso lo sportello Unico delle Attività produttive del tuo Comune di competenza. Occorre, poi, iscriversi alla Gestione artigiani e commercianti INPS.

Trovare il giusto modello di business

Un altro importante passo è quello di trovare il giusto modello di business, cioè, capire se sia meglio la vendita diretta, quindi con un eCommerce o in dropshipping, un modello di vendita online che permette di vendere prodotti sul web senza il bisogno di possederli fisicamente.

Dropshipping: questo modello di vendita online è certamente vantaggioso per il fatto che non richiede un magazzino e un inventario fisico. In poche parole, quando ricevi dal tuo cliente l’ordine, questo verrà inoltrato al fornitore, colui che si occupa fisicamente dello stoccaggio, che provvederà a spedirlo.

Ne risulta un investimento basso per avviare l’eCommerce, ma è altrettanto basso il margine di profitto rispetto alla vendita diretta. Per iniziare, comunque, può essere una buona soluzione.

Vendita diretta: questo è il metodo di vendita online classico e include sia prodotti che rivendi e di cui ti rifornirai, stoccandoli in un tuo magazzino, sia di tua produzione, come per esempio i prodotti artigianali o agroalimentari.

Cn questo metodo puoi avere un controllo diretto sulla merce e margini di profitto più alti, di contro dovrai avere un magazzino e relativo inventario fisico.

Il business plan

Per avviare un’attività di eCommerce, così come accade per i negozi fisici, è assolutamente indispensabile realizzare un business plan, un piano d’azione dettagliato che tenga conto degli scenari economici, dei mercati e dei competitor.

Chi sono i miei competitor?

Questa è una domanda che devi porti necessariamente. Se non sai con chi ti andrai a scontrare non potrai nemmeno pianificare una strategia per farti largo tra i tuoi concorrenti. Ma come si fa a capire chi sono? Banalmente si possono utilizzare degli strumenti quali Seozoom e SEMrush, per citarne due tra i più famosi.

Questi strumenti ti permettono, per esempio inserendo delle parole chiave attinenti al tuo settore, di vedere chi sono i tuoi principali concorrenti. Puoi anche fare una ricerca su Google o sui social, in breve ti farai un’idea abbastanza definita.

Analisi SWOT

A questo punto dovrai procedere con l’analisi SWOT. Questo è l’acronimo di Strenghts (punti di forza); Weakness (punti di debolezza); Opportunities (opportunità); Threats (minacce). Stiamo parlando di un utile strumento che ti consentirà di elaborare una lista di tutti gli aspetti positivi e negativi della tua attività, valutando anche le possibili minacce e le opportunità future.

Questo tipo di analisi ti serve per mettere sul piatto tutte le possibilità, andando così a valutare come potrà procedere il tuo business nel tempo. Per esempio, la valutazione dei punti di forza ti aiuterà a capire cosa dovrai correggere per migliorare la tua azienda, l’analisi delle minacce, invece, andrà a valutare le possibili condizioni negative, per esempio dei mercati, nel futuro.

Un esempio pratico può essere che dalla tua analisi SWOT risulti che il punto di forza della tua attività sia la velocità di risposta e il servizio di assistenza al cliente. Un possibile punto di debolezza potrebbe essere la difficoltà di gestire gli ordini in automatico, una minaccia, invece, potrebbe essere determinata dall’andamento delle crisi economiche, come la scarsità di elementi peculiari della catena di produzione.

Quello che deve venire fuori dall’analisi SWOT, per farla breve, è ciò che ti farà distinguere dai tuoi concorrenti, ovvero, la tua originale proposta di vendita veicolata con un messaggio che sarà rappresentativo e farà riconoscere la tua azienda tra i diversi concorrenti. Per formulare tale proposta dovrai chiederti cosa davvero ti distingua dai tuoi competitor, basandoti sui tuoi punti di forza.

Non si tratta di un vero e proprio slogan, ma di un messaggio, come detto, che renderà riconoscibile il brand.

Fatte tutte queste considerazioni sei pronto per mettere nero su bianco il tuo business plan.

Quale piattaforma eCommerce o CMS scegliere

Finalmente, siamo arrivati allo step successivo: scegliere la piattaforma per sviluppare il tuo eCommerce.

A questo punto ti chiederai quale CMS usare, per CMS intendiamo Content Management System, ovvero, il software installato sul server con cui gestire i contenuti, in pratica, il tuo eCommerce. La scelta va ben ponderata perché ogni piattaforma eCommerce ha delle sue peculiarità e funzioni, oltre a costi differenti.

Una volta che avrai un’idea di come deve essere caratterizzato il tuo negozio online, potrai fare questa scelta. In primo luogo valuta se dovrai essere tu a gestirla, in tal caso dovrai avere chiare le tue competenze e scegliere in base ad esse, se non sei esperto scegli una piattaforma di facile utilizzo, ma il consiglio, almeno per i primi tempi, è quello di farti aiutare da dei professionisti del settore.

Dovrai poi valutare quanti prodotti pensi di venere, il tuo target, gli obiettivi misurabili che vuoi raggiungere nel tempo, le modalità di pagamento e spedizione, se dovrà essere solo in italiano o avrai bisogno di un multilingue, se dovrai effettuare deli sconti o se gestirai degli automatismi. Tra i CMS più utilizzati c’è Prestashop.

Puoi decidere anche se sfruttare una piattaforma open source o ospitata. Nel primo caso stiamo parlando di piattaforme come Prestashop, open source significa che il codice è aperto e può così essere scaricato gratuitamente e utilizzato in modo libero.

Quando parliamo di piattaforme ospitate, invece, stiamo parlando di piattaforme che utilizzano un software su piattaforme esterne, in questo caso si paga un canone mensile.

La scelta della piattaforma, come ho detto, è varia, al momento i più utilizzati sono Shopify, un eCommerce a noleggio che non è di proprietà; Prestashop; Magento; BigCommer e OpenCart.

Tra le piattaforme ospitate, sicuramente Shopify è tra le più semplici da usare e che offre diverse funzioni, ma qui la scelta spetta a te in base alle tue esigenze.

Ho aperto il mio eCommerce, e adesso?

Una volta aperto l’eCommerce non puoi stare seduto ad aspettare che arrivino i clienti come nelle vecchie botteghe di paese dove il commerciante sedeva fuori dal negozio, scambiando qualche chiacchiera con i passanti.

I tempi e la concorrenza agguerrita di oggi richiedono azioni mirate, rapide, precise. Questo è il momento in cui dovrai far sapere a tutti che esisti, quindi dovrai creare il tuo brand e posizionarti sul mercato.

Sulla scelta del nome dell’eCommerce non c’è una regola vera e propria, ma ti consiglio di optare per uno semplice, che sia indicativo della tua attività, facile da ricordare e d’impatto. Stessa cosa vale per il logo dell’azienda. Hai presente la N di Netflix? Non è un eCommerce, ma l’esempio è calzante. Chi non riconosce l’azienda con la N rossa su sfondo nero?

Anche in questo caso ti invito a chiedere la consulenza di professionisti perché si tratta di attività importanti e delicate.

Promuovere il sito

Quando tutto è al posto giusto è il momento di promuovere la tua attività. Ci sono tanti canali per comunicare la tua presenza online, dovrai sviluppare una strategia che ne contempli diversi. Per prima cosa, sito e contenuti devono essere ottimizzati per i motori di ricerca, se non conosci la SEO sarà molto difficile farlo da solo.

Con la SEO, Search Engine Optimization, ottimizzi il sito e le sue pagine mediante l’uso di parole chiave, link e altri accorgimenti che tengono in considerazione gli oltre 200 fattori che Google utilizza per capire se un sito merita di trovarsi tra le prime posizioni della pagina dei risultati di ricerca.

Con la SEO puoi posizionare il tuo sito in modo organico, ci sono poi gli annunci a pagamento, sia su Google che su Facebook, per esempio. Ma questi non sono gli unici modi per fare promozione.

Un’attività particolarmente importante è la link building, te la spiego in breve. Si tratta di ricevere link, quindi collegamenti, da siti che siano autorevoli e ben visti da Google. Se un sito autorevole linka il tuo, Google capisce che anche il tuo è, in qualche modo, affidabile, puoi immaginarla come una sorta di referenza.

Di fatto, il sito autorevole che linka il tuo, gli cede parte della sua autorevolezza, questo processo si chiama link juice.

A cosa serve tutto questo? A dare autorevolezza al tuo sito, anche se è da poco online e a far posizionare le sue pagine in modo utile su Google, qui puoi trovare i nostri casi studio che ti mostrano i risultati che si possono ottenere.

Interessante vero? Se l’idea ti piace, puoi provare il nostro servizio, al momento c’è una promozione dedicata a chi non è ancora nostro cliente. Ottieni qui il tuo primo link e prova il servizio, l’articolo scritto da noi è incluso nell’offerta!

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